Un articolo dell’Ing. Marineo, esperto in ingegneria idraulica, che ci spiega il perché durante le avverse condizioni meteo si allaga spesso la zona attorno a piazza Einstein. Ciò a seguito delle forti piogge che ieri hanno allagato (per l’ennesima volta) anche il tratto della corsia tranviaria a ridosso del distributore carburanti.
Palermo – Ho letto numerosi interventi, sui social network, giustamente allarmati per l’effetto che la pioggia di ieri pomeriggio ha avuto in piazza Einstein, dove l’allagamento ha interessato anche la nuova sede tranviaria, portandola a condizioni tale da impedire l’esercizio del tram.
Desidero dare un modesto contributo che vorrebbe essere rassicurante, con tutti i limiti che prudentemente vanno associati a previsioni legate alla realizzazione di opere che, se ben progettate, saranno risolutive.
È noto che quando piove le strade si allagano per i seguenti possibili motivi:
- il sistema di intercettazione delle acque che raggiungono in vari modi la sede stradale non è sufficiente, per numero di caditoie e griglie;
- il sistema di intercettazione delle acque che raggiungono in vari modi la sede stradale non è efficiente, per errata dislocazione delle caditoie, delle griglie, per mancanza di manutenzione;
- il sistema fognario nel suo insieme, anche qualora fosse in perfetta efficienza, non è in grado di ricevere integralmente e quindi convogliare sino ai punti di scarico previsti l’intera portata di origine meteorica proveniente dalle sedi stradali.
Quest’ultimo caso è connaturato a qualsiasi manufatto costruito dall’uomo, che viene progettato per un “carico” massimo oltre il quale l’insufficienza si manifesta in vari modi.
Nel caso delle fognature, i collettori sono ordinariamente progettati con riferimento ad una pioggia, nel bacino servito, caratterizzata dal cosiddetto “tempo di ritorno”, che altro non è che una frequenza media con cui l’evento con data intensità si presenta nel lungo periodo.
Ad esempio, la pioggia di intensità con tempo di ritorno di 10 anni si presenterà mediamente 10 volte in 100 anni.
A Palermo, secondo l’uso corrente derivante da valutazioni di costi e benefici, le fognature sono state progettate ordinariamente con riferimento agli eventi meteorici caratterizzati da tempi di ritorno di 30 anni. Negli ultimi anni si è fatto riferimento anche a tempi di ritorno di 15 anni, con riempimento parziale dei collettori, verificando poi che per le piogge di 30 anni il convogliamento potesse avvenire anche al limite del riempimento dei collettori, ma ancora senza insufficienze.
Le eccezioni riguardano i collettori principali ed i canali di gronda, per i quali si fa riferimento ad eventi con tempi di ritorno maggiori, quindi meno frequenti, dotati di intensità maggiori. Ad esempio, il diluvio universale dovrebbe avere un tempo di ritorno di 100.000 anni ….
Per quanto riguarda la zona di piazza Einstein, dove si incrociano il viale Leonardo Da Vinci ed il viale della Regione Siciliana, quando la pioggia assume una intensità significativa essa risulta soggetta ad allagamenti per insufficienza della fognatura, che attualmente risulta sovraccaricata rispetto alle proprie capacità, non perché sottodimensionata ma perché il sistema di fognatura del bacino di monte non è ancora completo.
Il bacino che grava su piazza Einstein arriva sino alle pendici di Monte Cuccio ed ai monti sopra Borgo Nuovo. In effetti questo bacino dovrebbe essere parzializzato dalla presenza del canale Passo di Rigano, la cui funzione naturale sarebbe quella di intercettare le acque dominanti. La urbanizzazione della fascia di territorio lungo tale corso d’acqua ha comportato la progressiva copertura del canale e ciò lo ha di fatto sottratto a questa importante funzione.
Inoltre, si potrebbe dire paradossalmente, le reti fognarie a servizio di Borgo Nuovo, di Passo di Rigano e delle altre zone urbanizzate a monte del canale, poiché sono destinate a convogliare sia le acque reflue di origine domestica sia le acque di pioggia (sono per questo definite reti “miste” o “unitarie”), non scaricano nulla nel canale, per ovvi motivi ambientali, e trasferiscono verso la fognatura di valle i volumi convogliati, anche in tempo di pioggia.
Il Piano di Attuazione della Rete Fognaria (P.A.R.F.) della Città di Palermo, in vigore dal 1987, prevede un riassetto della fognatura nella zona a monte di piazza Einstein. Con riferimento alla figura1 (prodotta dalla Associazione Idrotecnica Italiana – sezione Sicilia Occidentale) sono indicati:
– con linea gialla il Canale di gronda, con recapito previsto nel fiume Oreto, la cui realizzazione non è al momento prevista;
– con linea blu tratto-punto il reticolo idrografico del canale Passo di Rigano e dei suoi affluenti (canali Celona, Borsellino, Mortillaro), con sbocco a mare all’interno del porto industriale;
– con linea rossa il collettore sud-orientale, con recapito previsto nel fiume Oreto, il cui completamento è ormai prossimo;
– con linee continue blu e verdi alcuni collettori principali della rete fognaria a servizio delle zone urbanizzate.
Considerando che il canale di Gronda non è un’opera di prossima realizzazione, che comunque in questa zona è previsto in galleria e che quindi intercetterebbe soltanto gli impluvi tagliati lungo il tracciato, esso può essere trascurato.
È stato recentemente approvato in linea tecnica il progetto della fognatura a servizio della zona compresa tra via Castellana ed il canale Passo di Rigano. Esso prevede, in conformità al P.A.R.F., la realizzazione di tre manufatti per lo scarico delle acque di pioggia nel canale Passo di Rigano. Pertanto, con la realizzazione, ormai prossima, di questo intervento, il carico idraulico sulla fognatura del viale Leonardo da Vinci a valle del canale risulterà significativamente alleggerito e lo stesso canale Passo di Rigano riprenderà la sua funzione naturale.
Allo scopo di conseguire un risparmio economico ma soprattutto per evitare ulteriori disagi agli abitanti della zona prospiciente il viale Leonardo di Vinci, nel corso della costruzione della piattaforma del tram è stato già messo in opera il nuovo collettore, di diametro 1.500 mm, ed è stato realizzato il sottopasso della linea poco a monte dal canale Passo di Rigano, necessario per raggiungere il previsto manufatto per lo sfioro delle portate meteoriche.
Il collettore sud-orientale è una importante opera fognaria il cui progetto esecutivo del completamento è in corso di approvazione. Il suo tracciato in galleria ha inizio all’incrocio tra viale Leonardo da Vinci e via Uditore, dove esso riceverà, mediante un apposita opera di immissione verticale (pozzo a vortice) le acque della rete fognaria di queste due vie.
Un secondo pozzo a vortice è previsto all’inizio della via Nazario Sauro, per ricevere le acque di parte di piazza Einstein e quelle provenienti dalla parte bassa di via Uditore e dalla corsia di monte del viale della Regione Siciliana. Si tratta proprio di acque che contribuiscono a determinare gli allagamenti in piazza Einstein, unitamente a quelle provenienti dalla parte alta di viale Leonardo da Vinci. Infatti, con la costruzione del sottopasso viario del viale della Regione Siciliana, per consentire il collegamento della fognatura di monte con quella di valle fu costruito un tratto in sifone che collega due pozzetti presenti nelle due corsie laterali all’altezza della via Scobar.
Per intenderci, la tubazione che collega i due pozzetti ha la forma di una U con i due pozzetti alle due estremità in alto della U, all’interno della quale passa la strada.
Questo sifone entra spesso in crisi per la insufficiente capacità di convogliamento della fognatura a valle ed il pozzetto della corsia laterale di monte, insieme agli altri pozzetti ed alle caditoie rigurgitano provocando gli allagamenti. Con il completamento del collettore sud orientale sarà costruito un nuovo collettore che collegherà il pozzetto di valle del sifone al pozzo di via Nazario Sauro, risolvendo il problema.
Con questi interventi tutte la fognatura a valle del collettore sud-orientale risulterà notevolmente alleggerita ed è quindi un risultato ragionevolmente conseguibile quello di non vedere più il viale Leonardo da Vinci trasformato in una fiumara. A meno di piogge con tempo di ritorno di 100.000 anni … (fonte mobilitapalermo.it)