Dal 1 febbraio 2016, ha preso il via un sistema di allerta più coerente alle esigenze del territorio Etneo. Tutto ciò grazie alla sinergia tra il dipartimento nazionale e il dipartimento regionale di protezione civile e al supporto scientifico dell’INGV e della università di Firenze. Le informazioni sul monitoraggio del vulcano, infatti, (dopo anni di sperimentazione), godranno di maggiore fruibilità tramite il dipartimento regionale, il quale ha il compito di avvisare i comuni in base a codificati livelli di allerta per migliorare la linea di comunicazione a livello locale. Un sistema che ha il vantaggio di non essere una previsione ma una vera e propria informazione di inizio evento ancor prima che questo si manifesti con colate e/o fontane di lava. Protagonisti fondamentali del nuovo corso i sindaci dell’area etnea che possono così conoscere in tempo reale l’inizio di un evento vulcanico (con un margine medio di 80 minuti) quindi ancor prima della manifestazione eruttiva. In questo modo le strutture comunali saranno in grado di aggiornare i loro piani di protezione civile relativamente al rischio vulcanico e a loro volta migliorare la comunicazione nei confronti dei cittadini. Qualche giorno fa dopo la condivisione del progetto con la Prefettura di Catania, Parco dell’Etna, forze dell’ordine, Forestale ecc. ecc., il nuovo sistema è stato presentato ai sindaci e ai responsabili dei comuni. In questo video le interviste realizzate in occasione dell’incontro – servizio a cura di Fabio Badalà
